Focus FIC WALLMAPU
Culture, popoli e corti dal mondo
L'incontro tra il Malatestashort Film Festival e il Fic Wallmapu tra resistenza, identità e storie collettive.
Nell’infinità delle proposte disseminate pressoché in ogni angolo del pianeta, che animano il panorama internazionale dei festival dedicati al cinema breve, il fermento sembra ricalcare la medesima pluralità di stimoli comunicativi che contraddistingue il linguaggio dei corti.
L’universo festival si pone del resto da sempre come luogo di scambio, di trasformazione e di dialogo: l’esperienza del Fic Wallmapu (Festival Internazionale del Cinema e delle Arti indigene) rappresenta dal 2015 a Temuco (in Cile) una preziosa occasione di confronto interculturale, in cui il cortometraggio si fa espressione dell’instabilità creativa e stimolante di contesti sociali, antropologici e territoriali in fermento. L’attenzione alle popolazioni indigene e l’intento di promuovere il cinema dei “nativi” di tutto il mondo ci restituiscono coraggio, immagini ed energia. Anche questi corti si disperdono in innumerevoli direzioni e fili in una assenza – non solo geografica – di confini.
Corpi e storie trovano soprattutto grazie alla forza della forma documentaristica un linguaggio corale di riaffermazione identitaria che impedisce a questi popoli di essere oggetto di narrazioni altrui. Il cortometraggio, quindi diventa espressione di culture originali, che si impegnano a resistere al colonialismo e si configura come una vivida arma al contempo formale e performativa.
Gli esempi dei brevi documentari del Festival diventano così importanti strumenti audiovisivi di autoaffermazione (e di autorappresentazione al cinema) di un Sé collettivo.
Cile, Messico, Perù e Colombia sono i paesi dell'America Latina che ci offrono struggenti storie di determinazione di popoli, in bilico tra un riuscito sguardo antropologico condiviso dal sapore atavico e la tensione narrativa intrisa nei racconti dei singoli.
Ritratti di identità in fieri, resoconti di chiamate ancestrali, plot di marginalità, migrazioni e povertà, animazioni di una cosmogonia tutta da riscoprire e piccoli grandi racconti di comunità indigene. Questo caleidoscopio di sfumature identitarie raccoglie una sorta di sfida multiculturale e politica ed avvicina - accorciando sorprendentemente ogni confine geografico - il campionario in lotta di una straordinaria umanità.
Selezione dei titoli in collaborazione con Fic Wallmapu
Meli, di Ayelen Lonconao Vargas, 2020, Chile, 20’35''
Kutikamuy, di Filmaking Collective, 2021, Perù, 10’
Muu Palaa – The grandmother of the sea, di Luzbeidy Monterrosa, Olowaili Green, 2020, Colombia, 12’59''
The wait, di Celina Yunuen Manuel, 2021, Mexico, 11’41''
Presentazione 6° edizione cinema bazàr
Lo stupore del Cinema Bazàr al 6° MalatestaShort Film Festival
Presentazione generale dell'edizione 2022
Il MalatestaShort Film Festival, festival internazionale del cinema breve, intitola la sua sesta edizione “cinema bazàr” e propone al suo pubblico una offerta ricca di film.
Fil rouge in continuità con il lavoro degli anni scorsi alla scoperta dei tanti modi di fare cinema nel mondo è proprio la volontà di proporre una esperienza di visione dai tanti input.
Il Festival
Il Festival è una preziosa occasione per scoprire e scovare, proprio come in un bazàr, tante piccole perle di cinema. Al contempo - proprio come accade in un bazàr - al MalatestaShort Film Festival si ritrova una comunità variegata di spettatori onnivori. Il bazàr è lo stupore verso l’inatteso, la ricerca quasi casuale ed estemporanea. Il pubblico può vivere l’incertezza di cercare qualcosa, senza sapere di preciso cosa, assaporando poi la meraviglia stessa di trovarlo. Il concetto di bazàr ricalca anche le linee guida di selezione, fedeli alla scelta di mostrare e raccontare il cinema come grande congerie creativa: un miscuglio di linguaggi che porta ad esplorare strade diverse, dai sentieri della cinefilia più pura a quelli del cinema popolare, tra commistioni inaspettate di generi o espressive e proposte preziose e difficilmente definibili.
Il Concorso internazionale
Il Concorso, vero fulcro del festival, rappresenta uno sguardo internazionale sulla produzione breve e propone una selezione di opere da tutto il mondo. Tre sono le principali categorie : “Best Film” e “Best Experimental and Art Film”, la prima dedicata ai cortometraggi di fiction, ai documentari narrativi e alle opere di animazione narrativa, la seconda riservata ai lavori sperimentali di qualunque genere. Una nuova categoria aperta quest'anno è quella degli "Archive films", dedicata alle opere che meglio sanno interpretare i materiali d’archivio, sia in film totalmente d’archivio che in forma mista.
A queste si aggiunge la Categoria “Ultrashort”, sezione avviata con successo lo scorso anno e incentrata sulla sperimentazione più libera, a cui sono destinati i cortissimi entro i tre minuti e un premio speciale "Gran bazàr" alla miglior opera miscellanea (di “tutto un po’”), tra suggestioni off, trash e cinefile, stralci di reality, opere difficimente definibili, nonché piccoli tesori preziosi.
Il focus internazionale è incentrato sul cinema del Medio Oriente, con opere da diversi paesi e momenti di approfondimento.
Completano il programma focus, eventi speciali ed incontri con gli autori.